Intervista

Carlo Sguario Socio e Responsabile area di consulenza Qualità e Mercati UTILITEAM

 

 

 

Come si coniuga l’innovazione con l’evoluzione regolatoria?

La continua evoluzione della regolazione dell’Autorità per Energia Reti e Ambiente (ARERA) comporta importanti sforzi da parte delle imprese nella fase di recepimento e implementazione nei processi aziendali.

Fin dall’avvento della liberalizzazione nella vendita del gas e dell’energia elettrica, e più in generale in tutti i settori sottoposti alla regolazione ARERA, la complessità gestionale è progressivamente aumentata per rispondere a tutti gli obblighi previsti. Tale percorso, che non può certo dirsi ancora completato, spesso risente di forme di antagonismo tra le diverse aree aziendali tese a garantire da un lato le esigenze di business e dall’altro la necessità di rispettare i requisiti regolatori.

Le aziende devono essere in grado di trasformare le situazioni di potenziale contrasto interno in un percorso costruttivo di collaborazione e condivisione degli obiettivi tra le diverse anime aziendali. È sempre più urgente diffondere nell’ambito aziendale, a tutti i livelli, la cultura della compliance. La flessibilità organizzativa gioca un ruolo fondamentale per rendere, nel contempo, la gestione dei processi più performante, dovendo ricorrere anche a sistemi e tecnologie di supporto sempre più avanzati e spesso indotti dalla regolazione stessa. Si pensi ad esempio all’evoluzione degli standard di comunicazione imposti a società di vendita e distribuzione, progressivamente sempre più estesa anche agli obblighi di gestione tramite il Sistema Informativo Integrato (SII), o ai requisiti che impattano direttamente sul processo di fatturazione previsti da Bolletta 2.0 (Del. 501/2014/R/com e s.m.i.) e/o dal Testo Integrato di Fatturazione (TIF Del. 463/2016/R/com e s.m.i). Altrettanto nel settore idrico per quanto riguarda, ad esempio, la gestione dei requisiti di qualità contrattuale (RQSII) e qualità tecnica (RQTI).

ARERA evidenzia esplicitamente, in molte occasioni, come i propri interventi siano guidati dalla necessità di allineare la regolazione all’evoluzione tecnologica nel frattempo intervenuta; nel proprio Quadro Strategico 2019-2021 ha fissato uno specifico Obiettivo Strategico (OS.4) allo scopo di Sostenere l’innovazione considerando, tra gli altri:

  •      l’opportunità di un nuovo approccio di innovazione di sistema che oltre ai gestori di rete coinvolga anche le parti commerciali per lo sviluppo di nuovi business model nelle fasi a valle della filiera e sperimentazioni di offerte multiservizio a livello urbano o locale;
  •      la necessità di progressiva revisione della regolazione esistente alla luce delle nuove funzionalità rese possibili dalla digitalizzazione.

 

Perchè è importante gestire il compliance risk?

Molteplici sono i rischi nel caso di mancato rispetto della compliance indotti dalla normativa di settore. Rischi diretti quali il riconoscimento di indennizzi automatici nei confronti di clienti/utenti; oppure rischi indiretti di applicazione di sanzioni/penali a seguito del riscontro di non conformità in esito a verifiche e ispezioni avviate da ARERA. La mancata compliance può addirittura comportare la sospensione di erogazioni economiche da parte di CSEA o avere effetti di riduzione sui meccanismi tariffari. Infine, ma non meno importante specie nel caso di realtà commerciali o con un importante radicamento territoriale, il cosiddetto rischio reputazionale, ossia l’impatto negativo generato sull’immagine aziendale dalla risonanza indotta da provvedimenti sanzionatori/prescrittivi.

È quindi necessario che le aziende dei settori regolati adottino idonei modelli organizzativi volti alla gestione della regolazione (MOG) puntando, di conseguenza, alla minimizzazione del compliance risk. L’assunto di base è il presidio attivo della regolazione: strutture organizzative dedicate, monitoraggio continuo delle fonti, rispetto delle scadenze, approfondimento delle novità, valutazione degli impatti sui processi aziendali, risk assessment ed audit periodici, adozione di programmi di compliance, formazione, etc..

La stessa ARERA:

  •      nel proprio Regolamento Sanzioni e Impegni (Del. 243/2012/E/com) prevede come la gravità di un’eventuale sanzione si possa desumere anche dall’assenza di modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire violazioni. Di conseguenza l’adozione di modelli strutturali volti alla gestione della compliance costituisce una potenziale attenuante di eventuali sanzioni in quanto atta a dimostrare il percorso intrapreso dall’azienda verso una puntuale gestione della compliance;
  •      nel proprio Quadro strategico 2019-2021 (obiettivo OS6) ha declinato, tra le tante, due linee di intervento ben precise, fissando un ampliamento delle attività di controllo e la sperimentazione di iniziative di self-audit da parte delle aziende.

La gestione dei dati di misura e la fatturazione sono senza dubbio due delle tematiche sulle quali è da sempre molto elevato il livello di attenzione da parte di ARERA. La bolletta è, infatti, il principale strumento attraverso cui il cliente ottiene informazioni sui propri consumi e può verificare la corretta applicazione delle condizioni economiche. Anche nel corso degli ultimi mesi ARERA ha avviato apposite attività di verifica nei confronti di 30 imprese di vendita, da concludersi entro il 31 dicembre 2021, focalizzate sul rispetto dei principali adempimenti regolatori tra cui anche la trasparenza delle bollette (Bolletta 2.0) e il Testo integrato della Fatturazione (TIF).

Utiliteam è al fianco delle aziende dei settori regolati per garantire un presidio attivo della regolazione, e supportarle nell’identificazione di eventuali non conformità e nel loro superamento.

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